Lecce ma a ddu a scire?

Premetto che amo la mia terra. Mesangeles più di Lecce per senso di appartenenza, e provenienza. Lecce per senso di somiglianza. Ho un rapporto strano con la città di Lecce. Un pò come quando inviti un parente antipatico a cena ma alla fine lo trovi anche simpatico. Lo inviti per cortesia, perchè è tuo parente. Non ne senti troppo la mancanza quando sei via. Ecco per me Lecce è un parente un pò altezzoso, uomo, un bellissimo uomo che sa di esserlo. Consapevole di essere uno sciupa femmine non si accontenta della prima che capita. E questo trovo sia anche giusto. Però non basta. Quando con questo uomo stupendo ci esci, ci vai a cena, dopo un pò, dopo l’ammirazione iniziale… intendo, vorresti iniziare a conoscerlo. Ci vuoi parlare. Vuoi sapere chi hai davanti. Perchè diciamoci la verità… la genetica non è mica un merito.

Quando questo bellissimo uomo mi riporta a casa, rimane un senso di vuoto quasi inspiegabile, come un appuntamento andato male e non sai il motivo. Pensi quasi: potrò tirarmela con tutte le amiche dicendo che ci sono uscita, omettendo un piccolo particolare: che noia!

Lecce capitale della cultura è un utopia ad oggi. Mai slogan fu più azzeccato.

Mi vien da ridere quando qualcuno ne fa una questione di bellezza. La bellezza è genetica. Ereditaria. Non è merito della gente che popola una città. E se fosse un merito (per assurdo) non basterebbe. Non puoi prendere in una materia 10 e in tutte le altre 4.

Se lo fai a scuola ti bocciano e quindi mi sembra più che logico che Lecce sia stata bocciata.

Caro sindaco Perrone, non sono i suoi balletti con gli assessori a renderla Europeo e culturalmente interessante.

Caro sindaco Perrone, Lecce non funziona. Le periferie sono totalmente abbandonate. Non ci sono impianti sportivi adeguati e sufficienti. Le strade sono a dir poco dissestate che sembra di stare sulle giostre. Lecce è rimasta ferma ai tempi del barocco in quanto a cultura e arte. Ma ad oggi, 2014 quali opere sono state realizzate? Quanti cinema essai ci sono a Lecce e quanti ne conoscono l’esistenza?

Che fatturato fanno le librerie leccesi?

Da quanto non fa un’opera di bonifica della sua città invasa da scarafaggi e topi (quindi sempre più sporca)?-

Caro sindaco Perrone quanti soldi avete intascato con quella bruttura macroscopiaca altrimenti chiamata filobus?

Andare all’ecotekne è una barzelletta ormai. Il bus va a benzina fino all’entrata di Lecce, per poi spegnersi e passare in modalità filobus… i fili non arrivano ovunque!

Lecce non ha molti luoghi di aggregazione giovanile… c’è il buon Paolone ma altrimenti dove andare? Che si fa il sabato sera? Molto, molto poco.

Lecce è troppo spesso una città servile, una città dove l’opportunismo regna sovrano. Dove devi far parte di quell’associazione o di quel partito e leccare il culo a qualcuno (tra cui lei… ci mancherebbe), per sperare di trovare un lavoro.

Per sperare di restare.

Per sperare.

Lecce ha bisogno di crescere ma per farlo deve imparare una piccola e importante lezione: per quanto bella tu possa essere devi saper investire sulla bellezza, insegnando ai tanti giovani a riconoscerla e rispettarla. Multando gli incivili che imbrattano le strade ecc ecc

Per crescere Lecce deve imparare dai propri errori e smetterla di assumere quell’aria altezzosa che la rendono troppo spesso antipatica agli occhi di ospiti e di coloro che la abitano. Perchè  non è il mare e neppure il barocco che possono rendere una città vivile e appetibile! Non possiamo sempre e solo far risiedere la nostra forza su ciò che non abbiamo creato noi. Questa non è innovazione. Prendiamo esempio da Matera, prendiamo esempio da altre realtà europee tanto per citarne una Berlino. Una città architettonicamente bruttina… distrutta letteralmente durante la 2 guerra mondiale. Eppure è una delle città più all’avanguardia. Berlino ha puntato sul futuro e non sul passato. Il passato è storia e la storia non può essere né una colpa tantomeno un merito!

Inutile ad oggi criticare la bella Matera. Io non conosco i problemi che sicuramente avrà la città lucana ma ho letto il suo progetto e ho visto il video della proclamazione a città della cultura. Tutt’altra storia.

Mentre a Lecce i soliti 50 hanno riempito un chiostro, Matera aveva le strade colme di gente, gente col cuore palpitante in cerca di riscatto, gente con grande senso di appartenenza, e con un progetto serio, innovativo e ben strutturato!

Già me la immagino la faccia di Shulz in commissione europea quando a letto il progetto leccese: talentopia, teletopia, democratopia… what? Ma che cazzo vuol dire???

Ma che progetto è???

Ma siete seri o è uno scherzo?

Non è mia intenzione denigrare tanti giovani in gamba che ci hanno lottato e creduto (unica nota dolente dell’intera faccenda), ma davvero speravate di vincere con un progetto scritto dai teletubbies in persona?

Lecce voleva vincere a mani basse, voleva vincere con presunzione, con le sagre delle pettole (ottima cosa… ma troppo poco). Lecce voleva vincere con la sua famosa torta alla crema… il pasticciotto.

Lecce per vincere deve ripartire dalle sua macerie, dai sassi di Matera.

Chinate la testa e rimboccatevi le maniche… l’umiltà è la vera vittoria.

Infondo io ci credo. Quel parente lo inviterò comunque a Natale. E con quel ragazzo mi vanterò sempre di esserci uscita. Forse è per questo che mi aspetto di più… che voglio di più… che merito di più. Lecce Merita molto più di 4 fantocci vestiti da sindaci e assessori!

Lecce deve riscoprire il suo vero senso di appartenenza!

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